Le classi

Non è importante se sei avanzato o principiante, conta solo la tua pratica.

Come si svolge una classe di Ashtanga Vinyasa Yoga

La classe di Ashtanga Yoga può essere composta da studenti che praticano il Mysore Style e da studenti che seguono la classe Guidata.

Nel Mysore Style lo studente ha memorizzato la sequenza e pratica in autonomia senza la guida dell’insegnante ma ricevendo comunque indicazioni, assistenza e aggiustamenti solo quando ne avrà bisogno. Lo studente, che pratica Mysore, segue il proprio ritmo del respiro e pratica secondo le proprie possibilità arrivando alla sua ultima postura che ha imparato; diventa così una pratica individuale ma unita al gruppo presente nella Shala.

Per questo in shala si vedono studenti che fanno posture diverse nello stesso momento pur essendo sempre la stessa pratica per tutti uguale. In questo modo lo studente di Mysore può accedere in diversi orari della lezione perché non dovrà seguire la classe guidata dall’insegnate. La pratica Mysore all’inizio sarà corta ma con il passare del tempo diventerà più lunga perché saranno aggiunte una alla volta delle posture fino a completare la serie e saranno date solo quando lo studente avrà lavorato e appreso l’ultima postura datagli.

Il concetto delle posture è importante perché ogni postura è propedeutica all’altra si dovrà così apprendere, o vestire una postura, prima di passare alla postura successiva. La sequenza di apertura prevende una pratica di 5 Saluti al Sole A e 5 Saluti al Sole B (Surya Namaskara), seguita da una sequenza di Asana in piedi, poi da una sequenza di Asana sedute, la preparazione ai ponti con ponti e verticali e per finire da una sequenza di Asana finali e loti finali. Nella prima parte di sequenza insegnata si arriverà fino a Navasana e da questa postura si inizierà ad aggiungere una postura alla volta.

Nella classe Guidata si stabilisce un orario di pratica dove parteciperanno gli studenti che non conoscono la sequenza o non la ricordano bene, praticando la stessa serie all’unisono nello stesso momento tutti insieme sempre seguiti dall’insegnante che li guiderà postura dopo postura con i corretti respiri, fino a Navasana, finendo sempre con le posture finali. Nella classe guidata è necessario arrivare puntuali perché tutti insieme saranno guidati da una prima spiegazione che riguarda la respirazione e seguirà la pratica guidata.

Facciamo un esempio: nell’orario di inizio della classe di Ashtanga alle ore 17pm, entrano gli studenti che praticano Mysore mentre la classe guidata è programmata alle ore 17.30. Gli studenti di Mysore entrano in shala, si sistemano con il loro tappetino e iniziano a praticare. Alle ore 17.30, orario di inizio della classe Guidata, tutti gli studenti si portano in Samasthithi per recitare insieme il Mantra di inizio pratica.

Se nella classe Mysore non saranno presenti gli studenti della classe Guidata, ad un orario stabilito si reciterà tutti insieme il Mantra di inizio pratica.

La pratica di Ashtanga inizia sempre recitando il mantra iniziale in lingua sanscrito, per questo se lo studente arriva in shala e vuole recitare il mantra prima di iniziare la sua pratica, potrà farlo e poi si unirà alla classe al momento del mantra recitato tutti insieme. Mentre per gli studenti di Mysore che arrivano più tardi, a mantra già recitato insieme, il mantra di inizio sarà recitato solo dallo studente che è appena arrivato.

Recitare il Mantra aiuta a portarci all’interno di noi, prendere consapevolezza di quello che andremo a compiere. Avrà un effetto calmante e di pace portando il praticante ad iniziare la sua pratica più serenamente e centrato nel presente.

Proviamo ad immaginare gli studenti che praticano a ritmo diverso tra loro e nelle posture differenti in quel momento, ma comunque la stessa pratica e asana espresse in momenti diversi. Durante la loro pratica ad un certo punto l’insegnante chiama Samasthiti per recitare il mantra e si vedranno gli studenti uno ad uno staccarsi dalla propria postura e concentrazione per portarsi in piedi in Samasthiti e poi con le mani giunte recitare il mantra insieme. Alla fine del mantra iniziale gli studenti torneranno magicamente alle loro posture e il flusso della classe continuerà al ritmo del respiro.

Samasthiti; Sama significa dritto/uguale; Sthiti significa stabilità/rimanere/stare. Samasthiti è la posizione in cui si sta dritti e fermi. Rimanere stabile nello stesso posto.

In classe non si parla perché basiamo la pratica sul nostro respiro e la consapevolezza del momento oltre alla concentrazione. Si lascerà così lo spazio al respiro e nella classe si sentirà in sottofondo il suono della respirazione ujjayi caratteristica di questa pratica.

Mentre gli studenti praticano il Mysore, l’insegnante guida verbalmente gli studenti della classe guidata e segue con lo sguardo e con gli aggiustamenti tutti gli studenti di Mysore e Guidata, sempre che l’aggiustamento gli sia necessario. La classe mista di Mysore e Guidata è un po’ complessa da seguire perché sono due aspetti completamente diversi anche se la pratica alla fine è la stessa. Ma dopo anni d’insegnamento guidare insieme le classi, diventa un passaggio semplice e in alcuni momenti complice con tutti gli studenti ormai abituati.

La classe Mysore Style e la classe Guidata possono essere svolte separatamente a discrezione dell’insegnante. Per questo possono esserci classi di solo Mysore e classi di sole lezioni guidate.

Durante la pratica Mysore è sempre consigliato non parlare e di concentrarsi sulla pratica. Capita a volte che qualche studente chieda spiegazioni su come si faccia una postura oppure se la postura che sta facendo è corretta. La caratteristica di questa pratica è quella di praticare ascoltando il corpo e la sua direzione. All’inizio è normale eseguire una postura non proprio corretta perché il corpo dovrà lavorare per poter essere comodo in quella postura o più posture. Questo arriverà con il tempo e con la continuità nella pratica. Interrompere la pratica per parlare e chiedere, interromperà il flusso del respiro e il meccanismo di pulizia che provoca nel corpo e nella mente. È difficile da comprendere ma vi assicuro che seguendo le indicazioni con il tempo si riuscirà a capire quanto sopra descritto. Anche ricevendo le spiegazioni di come si fa la postura, purtroppo il corpo non sarà pronto per riceverle perché la postura che assumerete in queste fasi, sarà quella in cui il vostro corpo riuscirà a muoversi e a rimanere. Per questo motivo dobbiamo fidarci dell’insegnate e seguire le sue indicazioni senza pensare se stiamo sbagliando o se ci sentiamo non allineati in una postura.

Gli studenti che praticano Mysore termineranno in tempi diversi a seconda della loro sequenza finendo con le posture finali, i loti finali, il mantra finale e terminando con il rilassamento che è un aspetto importante della pratica da non tralasciare. Mentre nella classe guidata sarà l’insegnante a guidare gli studenti nelle posture finali/loti, il mantra finale e il rilassamento guidato.

Quando lo studente che pratica Mysore ha finito il rilassamento, raccoglie le sue cose e può andare a casa senza aspettare che gli altri compagni di pratica abbiano finito la loro pratica. Mentre gli studenti uniti nella classe guidata, dopo il rilassamento, andranno via insieme senza chiacchierare tra loro per evitare di disturbare gli altri studenti che stanno ancora praticando.

Nell’Ashtanga Yoga porteremo l’attenzione ai Tristhanam, che sono tre elementi importanti di purificazione del corpo, del sistema nervoso e della mente. Questi praticati insieme, ci guideranno per approfondire la pratica e la spiritualità dell’Ashtanga.

Tristhanam: respiro – posture/asana ed energia – sguardo.

  • Il respiro, respirazione ujjayi praticato generando un leggero suono attraverso la chiusura parziale della glottide. L’inspirazione e l’espirazione sono bilanciate e regolari senza formare blocchi di respirazione creando una respirazione regolare e circolare continua. La respirazione purifica il sistema nervoso.
  • Gli asana/posture, praticate nella loro sequenza purificano il corpo e la mente rafforzano e donano flessibilità al corpo e alla mente.
  • Lo sguardo, il Dristhi è la nostra concentrazione attraverso lo sguardo mentre si è in una postura e durante il movimento di transizione per spostarsi tra una postura e l’altra. È la direzione in cui guardare durante la nostra pratica così da stabilizzare la mente e non essere distratti.

Si dice sempre che non è consigliato fermarsi a vedere come si svolge la pratica di Ashtanga ma si consiglia sempre di partecipare alla classe di prova e seguire la lezione facendola insieme agli altri studenti, si potrà così provare su sè stessi l’effetto di questa pratica.

Ho fatto un breve riassunto di come si svolge una lezione di Ashtanga ma ci sono vari aspetti che non ho descritto perché lascerò a voi la voglia di scoprirli.

Vi aspetto a lezione.

Mysore Style=Pratica Personale/Avanzati = per studenti che conoscono la sequenza delle posture, praticando con il proprio ritmo del respiro e secondo le proprie possibilità individuali.

Lezione guidata/principianti = per gli studenti che non conoscono la sequenza o non la ricordano bene, verranno guidati dall’insegnante postura dopo postura, fino a navasana.

Lezione introduttiva = per coloro che desiderano iniziare con un approccio lento e graduale non conoscendo la pratica dell’Ashtanga.

Lezione Guidata della prima serie con conteggio del Vinyasa in lingua sanscrita:
La classe è rivolta a chi di solito pratica il Mysore per andare a rivedere il corretto vinyasa delle posture, correggere gli eventuali extra movimenti e restare nel flusso della pratica senza interruzione.

Durante le classi l’insegnante è sempre presente per offrire guida e assistenza.
Consentito l’ingresso alle classi di gruppo 15 minuti prima dell’orario di inizio.
Le classi sono a numero chiuso di 6 o 10 studenti per lezione su prenotazione.
Si raccomanda di non bere prima, durante e dopo la lezione.